Aprire un nuovo anno è sempre complicato. Si fanno consuntivi, previsioni e auguri che le cose vadano meglio.
Quanto segue è quindi una serie di “impressioni” o parole in libertà che purtroppo riecheggiano cose già viste e dette.
Anche per il 2017, come già avvenuto per il 2016, riscontriamo nella manutenzione trasporti luci ed ombre. A seconda degli accadimenti siamo propensi a più ottimismo o a più pessimismo, anche se un tenue filo di miglioramento ci sembra di scorgerlo. Partiamo allora dagli aspetti positivi.
Manutenzione 4.0
L’insieme di impostazioni e di attività che vanno sotto il nome di Manutenzione 4.0 hanno trovato nel 2017 la definitiva affermazione. Ne fanno fede i diversi convegni, incontri, workshop che si sono effettuati durante l’anno e soprattutto il primo Convegno sull’Osservatorio Italiano della Manutenzione 4.0 tenuto a Milano Malpensa il 30/11/2017 a cura di A.I.MAN.
In effetti la Digital Transformation e l’adozione di nuove tecnologie digitali oltre che favorire il perseguimento di nuove opportunità di business contribuiscono ad ottenere l’eccellenza operativa in manutenzione. L’argomento è stato più volte e variamente approfondito. Ci limitiamo ad osservare che nel trasporto abbiamo punte di notevole innovazione, soprattutto nel campo ferroviario, con l’implementazione dei sistemi diagnostici sia a bordo veicolo che a terra ed il miglioramento delle modalità di intervento con nuovi e mirati algoritmi che consentono di fare la manutenzione giusta al momento giusto.
Certificazione del Soggetto Responsabile della Manutenzione
Nel settore ferroviario, almeno in Italia ed in attesa di formali decisioni a livello europeo, si è consolidato il sistema di certificazione dei Soggetti Responsabili della Manutenzione dei veicoli in genere. Sono approdati alla certificazione i maggiori costruttori europei, compreso Hitachi Rail, che ora si pongono come forti players sul mercato della manutenzione.
Non si può dire altrettanto nel campo del trasporto su gomma sia persone che cose, anche se l’ingresso di nuovi soggetti per la gestione del trasporto riteniamo possa portare ad una più seria e concreta organizzazione.
Certificazione delle officine ferroviarie
È terminato il percorso di approvazione della nuova linea guida di ANSF (Azienda Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) per la certificazione a se stante, non legata ad un Soggetto Responsabile della Manutenzione, delle officine ferroviarie italiane, in anticipo a quello che verrà deciso prossimamente in Europa.
Igiene ambientale e qualità dell’aria
L’azione di Man.Tra (associazione Manutenzione Trasporti) sull’argomento, oltre al consolidamento delle nuove normative UNI del settore, ha portato alla organizzazione di work shop tematici, alla pubblicazione di articoli scientifici e alla creazione di gruppi di lavoro che si occupano anche, tra l’altro, del controllo continuo del rischio chimico nelle officine di manutenzione.
Mezzi d’opera
Sempre a cura di Man.Tra ed a seguito delle disposizioni RFI (Rete Ferroviaria Italiana) si è cominciato ad approfondire l’importanza di attività di manutenzione certe e definite per i mezzi operanti nella manutenzione delle infrastrutture ferroviarie, interessando fattivamente ANSF al riguardo.
Non c’è molto altro di positivo da registrare in particolare nel trasporto su gomma di persone e cose, tolti i pochi esempi felici dovuti alla iniziativa di singoli responsabili di azienda e raramente alla autorità locali interessate.
Gli aspetti “negativi” nello specifico sono legati soprattutto ad incidenti o a condizioni al contorno di carattere straordinario. Questo vale sia per il trasporto su gomma che per quello ferroviario. Il guaio è che passata l’emozione del momento chi deve pensare a cambiare qualcosa è ripreso dal vortice della quotidianeità fino al prossimo accadimento infausto.
Come abbiamo avuto modo di evidenziare nei mesi passati, la manutenzione direttamente o indirettamente è chiamata in causa. Alcuni esempi.
Blocco delle circolazione ferroviaria durante le gelate
I mezzi speciali che erano riservati alla manutenzione delle linee erano stati dismessi, non servivano sempre e quindi qualcuno ha pensato che fosse antieconomico tenerli in funzione.
Recenti incidenti stradali
Sono legati sia alla manutenzione della infrastruttura sia alla manutenzione dei mezzi. Ma non risulta che al di la delle impostazioni di principio e delle disposizioni teoriche sia stato effettivamente avviato u percorso operativo per cambiare qualcosa.
Ma la negatività maggiore è ancora la mentalità diffusa che la manutenzione dei mezzi e delle infrastrutture sia solo un costo da tagliare o eliminare. Di questo se ne è parlato fin troppo. Ma questo atteggiamento ha giustificato finora l’esistenza di modalità di effettuazione della manutenzione e di strutture (officine) non più adatte alle sfide che abbiamo davanti.
In questo contesto si iscrivono le crescenti difficoltà di parecchie aziende TPL e le prese di posizione di “economisti del trasporto” che vorrebbero aumentare il trasporto su strada, e quindi costruire nuove autostrade, a scapito del trasporto su ferro giudicato troppo costoso.
Chiudiamo segnalando l’effettuazione a dicembre 2017 di un interessante convegno (vedi foto) organizzato a Napoli da Man.Tra in collaborazione con A.I.MAN. Campania sulle tematiche della gestione delle competenze del personale di manutenzione, dell’analisi dei rischi e del miglioramento dei processi di gestione della manutenzione. Gli argomenti, anche se riguardanti il campo ferroviario, sono di carattere generale ed ancora una volta evidenziano la latitanza del settore gomma.
Bruno Sasso, Coordinatore sezione Trasporti A.I.MAN.