I colleghi della rivista, per questo numero di ottobre, mi hanno chiesto di scrivere un pezzo “tecnico” sui sistemi informativi di manutenzione. La mia posizione di amministratore di una società che progetta e sviluppa da molti anni un unico prodotto, il sistema informativo di manutenzione (SIM), mi mette nelle condizioni di rispondere a questa sollecitazione cercando di dare un contributo visionario, ma non troppo, sia ai progettisti di sistemi che agli utilizzatori.
Diversamente dal consueto, affronteremo l’argomento dal punto di vista del prodotto e non dei processi che sottende, argomento quest’ultimo che sconfina più nella organizzazione e nella direzione aziendale che non nella produzione di software.
Una prima dimensione importante è l’interfaccia utente.
Consideriamo quanto si siano evoluti nel tempo i dispositivi dove il sistema informativo si trova ad operare. Dal semplice computer desktop, ancora molto diffuso nelle aziende più grandi e nelle officine di manutenzione, ai cd dispositivi intelligenti come tablet e smartphone, per citare i più diffusi.
In italia si prevede che nel 2017 il 75% degli accessi a Internet avverrà da smartphone e tablet (Zenith Media, 2016), nelle aziende industriali questi dati sono praticamente invertiti, ma è inevitabile che su desktop o su dispositivi intelligenti, una interfaccia touch screen tenderà a prevalere.
Ciò significa l’abbandono progressivo del mouse e in minore misura della tastiera meccanica.
Un altro aspetto da considerare è la semplificazione in atto nei processi manutentivi per effetto di una drastica riduzione dei manager intermedi (programmatori, ingegneri di manutenzione, affidabilisti) a favore di una elevazione di skill e funzioni da parte dei manutentori operativi. È la manutenzione snella, per dirla con una parola cara all’amico Franco Santini, che ha appreso l’empowerment dei worker e la delega verso il basso.
Coerente con questo contesto organizzativo, il SIM rimane un prodotto ben articolato e ricco di funzioni, ma declinate in modo più semplice e diretto. Non è pensabile passare quattro o cinque schermate per inserire un ordine di lavoro o per fare una prenotazione a magazzino, parimenti si dedicano più energie che un tempo a capire le cause dell’insorgere di un guasto.
L’interfaccia utente deve quindi essere ben calibrata per garantire una esperienza utente soddisfacente pur nella moltitudine e nella articolazione di numerose funzioni.
WPF e SIM
Da circa un lustro (dalla versione 4.0 in poi), anche se la nascita risale agli inizi di questo secolo, Microsoft, ha messo a punto molto efficacemente una nuova interfaccia grafica denominata Windows Presentation Foundation (WPF) che ben si presta a rappresentare la molteplicità di oggetti e funzioni di un SIM. Una delle caratteristiche rilevanti di WPF che noi abbiamo trovato molto utili nella realizzazione del SIM è la separatezza fra ambiente grafico (sviluppato in XAML e relativamente indipendente dal codice) e l’ambiente di programmazione (sviluppato in C# o in VB) che implementa le cd regole di business. WPF è stato pensato per rispondere in modo naturale alle interfacce multi touch e per la realizzazione di applicazioni sui desktop aziendali.
L’uso diffuso del multi touch si rivela molto utile anche per supportare i manutentori mobili che dispongono di dispositivi intelligenti al posto dei consueti desktop computer. Infine WPF è una buona base di partenza per le applicazioni “universali”, che diventeranno sempre più importanti con il diffondersi dell’Internet delle Cose (IoT) e dei controller di campo evoluti che supportano Windows 10 IoT.
WPF ha mandato definitivamente in soffitta i sistemi basati su una interfaccia Web caratterizzati da una estrema povertà di controlli e di opzioni di sviluppo, anche se supportata dai migliori Web Browser. Troppo generici per essere usati nella costruzione di un sistema informativo e per realizzare una esperienza utente sufficiente, permessa invece da una applicazione desktop in WPF (o in precedenza da Windows Form).
La base dati
È stato detto che occorre semplificare i processi. Ciò non significa realizzare una base dati povera e incompleta. La base dati deve essere ricca e complessa, ma la complessità deve poter essere mascherata dalla interfaccia utente in modo che in ogni momento chi ha bisogno di approfondimenti lo possa fare, ma senza penalizzare la routine quotidiana.
Progettazione e Gestione della manutenzione sono materie declinate in modo assai diverso in relazione alla dimensione, alla categoria dell’impresa, all’organizzazione e ai processi ad essa applicati.
Una costante sono i DB che le aziende impiegano, SQL Server (Microsoft), DB2 (IBM) e Oracle i quali si spartiscono senza difficoltà quasi per intero il mercato, di qualità equivalente ai fini del supporto di un SIM.
Ma l’impiego della base dati per supportare il SIM è quanto di più variabile: si va da qualche GByte a decine o centinaia di GByte, da strutture semplici con un numero limitato di tabelle a sistemi con centinaia se non migliaia di tabelle, e con decine di migliaia di procedure memorizzate che conservano le cd regole di business, ossia le regole con cui i dati sono trasformati dalla azione dei processi manutentivi.
La base dati rappresenta quindi un vincolo spesso insormontabile per poter adeguare nel tempo il SIM alle esigenze dell’azienda a prezzo di costose quanto impegnative e a volte impossibili manutenzioni al software, ragion per cui tali adeguamenti sono spesso scoraggiati dallo stesso produttore del SIM.
A meno che sia stato fatto a priori un costoso e approfondito lavoro di ingegnerizzazione della base dati predisponendola a future modifiche, che non creano alcuna difficoltà di tempi e costi per i futuri interventi, sia al cliente che al produttore del SIM. Le modifiche e gli adeguamenti lungi dall’essere scoraggiati sono in questo caso stimolati addirittura dallo stesso produttore del SIM, che intravede in essi un percorso essenziale di miglioramento del software.
I report
Gli stampati prodotti come output dal SIM per molte persone, in azienda, rappresentano l’unico momento di interazione con il Sistema Informativo e con la sua base dati. La loro importanza è quindi capitale per sviluppare un sistema che sia ritenuto soddisfacente ed efficace.
Per ciò che concerne i sistemi informativi, e in particolare il SIM che è caratterizzato da centinaia se non migliaia di rapporti molto diversi fra loro, da semplici stampati tabulari a sofisticati grafici, da sistemi di navigazione pivot, a rapporti di business intelligence, tutti da aggiornare, mantenere, adeguare nel tempo alle modifiche nella organizzazione e nei processi aziendali.
In quest’area c’è praticamente un solo strumento che ha un monopolio quasi assoluto perché permette da un lato di realizzare tutte le tipologie di rapporto citate, e poi perché è facilmente manutenibile nel tempo senza incorrere in costosi revamping: Crystal Report. Il quale da diversi anni è sviluppato e distribuito da SAP AG nonché utilizzato ampiamente per il suo sistema ERP denominato R/3. E SAP di sistemi informativi se ne intende...
La copertura dei processi
Negli ultimi 30 anni sono stati fatti parecchi tentativi per estendere la copertura dei processi del SIM coinvolgendo i dati provenienti dal campo.
Intorno alla metà degli anni ’80 fummo invitati da ACTIM (Agence pour la Coopération Technique, Industrielle et Économique) a fare un giro durato circa due settimane in alcune fra le principali aziende francesi impegnate nella manutenzione di alto livello. In quel frangente osservammo i primi sistemi esperti, in grado di trasformare quello che oggi si definirebbe Big Data, in valutazioni sulla salute delle macchine e sui più efficaci percorsi diagnostici.
Oggi i sistemi esperti rappresentano una ottima applicazione di AI dedicata a sistemi particolarmente complessi e ad alto rischio come Treni, Aerei, Sistemi che operano in centrali nucleari, eccetera. I sistemi esperti e gli algoritmi predittivi in genere, sono gli strumenti che meglio di altri si sono avvantaggiati della analisi dei dati provenienti dal campo (Giulia Baccarin, Le aziende di domani saranno connesse e predittive, 2017).
Nulla si può fare invece per distribuire una applicazione di uso generalizzato che dia un reale supporto predittivo o diagnostico a prescindere dai sistemi tecnologici sottostanti.
A questo proposito, a nostro avviso, funziona meglio l’addestramento alla diagnostica e al ragionamento logico che può fornire il Pensiero Computazionale direttamente al manutentore. Il manutentore ancora oggi è ben più flessibile ed adattabile della AI è sufficiente dotarlo degli strumenti giusti. Strumenti però che sono prevalentemente di natura culturale più che tecnologica.
In definitiva meglio distinguere due aree operative, o sottosistemi, e tenerle nettamente separate: l’area organizzativo-gestionale che integra il SIM nel sistema aziendale con quel che ne consegue per acquisti, magazzino, eccetera e la relativa interoperabilità a livello dei dati e dei processi, e un’area tecnologica dove il sottosistema si occupa di vagliare i dati provenienti dal campo e di analizzare Big Data per fornire informazioni predittive e/o diagnostiche al manutentore.
L’area organizzativo/gestionale, un dominio storicamente coperto dal SIM, integrato con i sistemi aziendali (ERP, Gestionali, eccetera), ancora oggi rappresenta il nucleo centrale del SIM. Tuttavia l’area tecnologica è in continua crescita soprattutto nel versante della analisi predittiva e della tele-manutenzione, per cui è difficile oggi immaginare quali orizzonti riuscirà a schiudere in un futuro nemmeno molto lontano.
In definitiva
In queste tre pagine abbiamo descritto, per come le vediamo noi e dalla nostra personale esperienza, alcune delle linee di sviluppo dei SIM, cercando di guardare al futuro. Abbiamo messo in evidenza quelli che per noi sono i determinanti tecnologici. Questa posizione riflette chiaramente anche le scelte che abbiamo fatto sul nostro prodotto che in quasi 35 anni di vita è passato attraverso numerose trasformazioni, evoluzioni e denominazioni.
Non sarebbe corretto, però, applicare queste considerazioni per fare, ad esempio, estemporanee classifiche dei prodotti che si trovano oggi in commercio. Le nostre considerazioni non sono “best practice” pronte per l’uso, ma solo suggerimenti, visioni, lampeggi, per stimolare una riflessione fra i produttori e gli utilizzatori di SIM.
Maurizio Cattaneo, Amministratore di Global Service & Maintenance